di Don Backy
Conclusione del discorso sull’Islam e sul concetto di confronto culturale
La consuetudine vuole ormai che siano tre le puntate attraverso le quali riesco ad esprimere quei concetti che mi stanno a cuore. Pertanto questa è l’ultima della quale mi servo, per parlarvi delle mie opinioni riguardo al momento attuale che ci vede coinvolti nella guerra Afgana. Non che si sentisse la necessità delle mie opinioni in materia, ma ho già ricordato come anche l’uomo della strada (ed io lo sono), ha diritto di esprimere il suo pensiero, così – grazie a questa rubrica – ho la possibilità di portare a conoscenza il mio, che – credetemi – è simile a quello di tanti, i quali non hanno voce per manifestarlo. Molte polemiche sono scaturite da una frase del nostro Presidente del Consiglio, riguardo alla civiltà islamica. Estrapolata da un contesto più ampio, questa frase ha dato il via a un vespaio di polemiche, che non sono servite ad altro – qualora ce ne fosse stato bisogno – a contrapporre vieppiù i due modi di pensare e vivere, acuendo – probabilmente – le differenze ( delle quali molti sono convinti, ma che tengono opportunamente e ipocritamente nascoste). Nessuno di noi disconosce le ‘radici lontane’ della civiltà islamica e il loro grande apporto – specie nelle scienze matematiche – ci mancherebbe. Ma è pur vero che mentre noi abbiamo saputo usarla – quella loro scienza – per procedere nello sviluppo della civiltà, mi domando come hanno loro ‘usato’ – per migliorare e progredire – i Dante, i Giotto, i Petrarca, i Leonardo, i Michelangelo, i Marconi, i Beethoven, gli Einstein e chi più ne ha più ne metta. Questa io intendo per cultura. Pur non disattendendo che anche l’Islam avrà avuto i suoi pittori e i suoi scrittori e scienziati, ma dove è il loro contributo allo sviluppo del mondo (e soprattutto del loro mondo)? Anche se non mi piace intrufolarmi in questi campi – dove potrei essere smentito immediatamente – pure salta evidente che questo è quanto risulta all’impatto. Si, forse il nostro Presidente del Consiglio dovrebbe farsi consigliare prima di parlare. Ebbene, io però credo che lui piaccia proprio perché parla a ruota libera – usando scarsamente la diplomazia – proprio come farebbe ciascuno di noi, quando ha voglia di cantarla a voce piena. In questo modo si sottopone a gaffe poco diplomatiche, ma viva la faccia, perché l’opinione pubblica, sa che – pur avendo una propria validità – le chiacchiere stanno a zero e ciò che conta sono i fatti. Le pensioni a 1.000.000, le ha aumentate? Questo conta per ora, e poi si vedrà. L’opposizione però, bada solo a dargli addosso – cercando di screditarlo in maniera veramente infantile – su questioni di lana caprina inutili, che servono solo a rallentare l’iter delle cose da fare e rimediando figuracce barbine (perché la verità alla fine viene sempre a galla). Vogliamo immaginare il Capo dell’opposizione, a fronteggiare questa situazione?. Ebbene, facciamolo pure, dandogli magari il voto tra quattro anni. Per il momento date retta a me. In questi frangenti, conviene spingere tutti insieme nella stessa direzione, far sentire che siamo un popolo coeso intorno a chi ci governa, se vogliamo uscirne. Il resto sono chiacchiere e stanno a zero. Viva l’Italia!
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